Cos’è la Psicologia Positiva?
Esistono molte definizioni riguardo la psicologia positiva, ma quella che maggiormente si avvicina alla sua essenza è quella di Christopher Peterson:
“La Psicologia Positiva è lo studio scientifico di ciò che rende la vita degna di essere vissuta. È il campanello d’allarme della psicologia scientifica e pratica, che pone l’attenzione sia sui punti di forza che su quelli di debolezza. Il suo focus ècreare “cose” positive nella vita, così comesistemare al meglio quanto, invece, va male. Si relaziona alla creazione di vite piene in persone normalie alla cura della loro patologia”
Come puoi osservare, abbiamo messo in risalto due parti della definizione, che spiegheremo dettagliatamente nell’articolo.
Un approccio diverso
L’aspetto più importante della Psicologia Positiva è che essa concentra, in maniera deliberata, la sua attenzione su ciò che la persona possiede, su ciò che le riesce. Quest’idea, che sembra ovvia, ha rivoluzionato il modo di approcciare al cambiamento a partire da diversi ambiti, come la salute, l’istruzione, l’ambito aziendale e, addirittura, quello politico.
Se facciamo un esercizio di memoria ed evochiamo ricordi di circa 20 anni fa, le scuole e i genitori educavano insegnandoci ciò che non sapevamo far bene. Io mi ricordo di ore e ore passate a cercare la soluzione ai problemi di matematica che, alla fine, imparavo a memoria perché non riuscivo a capire in che modo arrivare alla soluzione. Tuttavia, il latino e il greco mi sembravano divertenti, come dei cruciverba da risolvere e il tempo volava senza che io me ne rendessi conto.
Secondo te a quale materia dedicavo più ore e a quale facoltà mi iscrissero? A matematica, come no! 🙂
Questo è uno dei concetti più ovvi ma, al contempo, più illogici della Psicologia Positiva: far ricadere l’attenzione sullo sviluppo dei punti di forza.
C’è un esempio che faccio spesso, che è quello dei calciatori. Quando si allenano, lo fanno per migliorare ciò vogliono perfezionare, di certo non mettono un portiere a segnare dei goal 20 ore a settimana, non ha senso, giusto? Bè, questa è la tendenza che seguiamo e che siamo soliti mettere in atto.
L’altro giorno, durante una conversazione con un alunno del corso di Coaching dei Punti di Forza, questi mi disse: Cosa faccio se il cliente vuole lavorare sui suoi punti deboli? La mia risposta fu: spiegagli che le ultime ricerche scientifiche in psicologia positiva hanno dimostrato che quando ci focalizziamo sui nostri punti di forza abbiamo più energie, otteniamo risultati migliori, il nostro rendimento aumenta, siamo più creativi, prendiamo decisioni migliori e potremmo citare tanti altri effetti positivi che sono emersi da questo approccio diverso.
E qui entra in gioco un altro contributo della Psicologia Positiva, ovvero il metodo scientifico.
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La Psicologia Positiva e la sua differenza con le pseudoscienze
Uno dei vessilli maggiormente difesi nei congressi di Psicologia Positiva è stato quello basato sul metodo scientifico.
Cosa significa? Significa che i modelli e gli esercizi dettati dagli autori, sono stati studiati e validati previamente per dimostrare la loro efficacia in una percentuale significativa della popolazione, ovvero, non sono dovuti al caso o all’effetto placebo.
I ricercatori si sono impegnati molto in questo senso ed esistono già studi longitudinali e meta-analisi.
Da dove nasce allora il dubbio? Il dubbio sorge nel momento in cui confondiamo la Psicologia Positiva con il pensiero positivo.
Devi sentirti obbligato a essere felice?
Ovviamente no, e chi afferma il contrario non è una fonte autorevole in merito alla Psicologia Positiva.
La Psicologia Positiva si concentra su ciò che funziona, sui punti di forza, sulle emozioni positive o il senso vitale, ma in nessun articolo scientifico né in alcun manuale di Psicologia Positiva ho letto che bisogna essere per forza felici, che si neghi la libertà a essere tristi o arrabbiati.
Questa è la differenza fondamentale esistente tra la Psicologia Positiva e il Pensiero Positivo. Ovvero, considerare che le emozioni spiacevoli sono necessarie per crescere e imparare e che fanno parte dell’essere umano.
Per fare un paragone, ridurre la Psicologia Positiva al pensiero positivo è come dire che il Pianeta Terra è un insieme di terre e oceani. Se guardi dalla distanza dello spazio, non vedi i dettagli, non vedi gli alberi, le persone, gli edifici… La Terra è molto di più di un insieme di terre e oceani, vero? Lo stesso accade con la Psicologia Positiva. Se la guardi da lontano, senza concentrarti, puoi farti un’idea sbagliata di ciò che essa è realmente.
Teorie, modelli e caratteristiche
Ti offriamo un breve riassunto dei modelli più importanti affinché tu possa poi curiosare e prendere spunto per metterli in pratica nella tua vita quotidiana.
FORTE
È un metodo sviluppato da IEPP che ha portato alla luce un concetto fondamentale che dà una risposta a molte delle critiche sorte. Di più a volte è meno, meno a volte è di più.
“Di più a volte è meno, meno a volte è di più"
Mi spiego. A volte, essere troppo positivi può portarci ad avere una visione poco realista, in cui ad esempio non contempliamo imprevisti o lo sforzo che comporta il fare qualcosa. In situazioni concrete, essere così positivi può portare a degli inconvenienti. Ricordo di una collega di lavoro che accettava qualsiasi progetto le venisse proposto, dentro di sé diceva “sì, posso farlo” ma poi, con il passare del tempo, quando doveva affrontare la situazione, si rendeva conto di non avere tempo a sufficienza per portarlo avanti senza stress. Questo è un esempio per capire che di più, a volte, è meno.
A volte abbiamo un punto di forza così interiorizzato da metterlo in atto in maniera indiscriminata. Un esempio può essere quello di una persona che ha il senso dell’organizzazione molto alto. Può essere che nel suo lavoro gli risulti molto utile in quanto sarà sempre molto preparato su tutto ma, se lo applica in maniera generica, ad esempio nella sua vita personale, può arrivare a utilizzare dei gestori di progetti per compere, viaggi e conti. Non sto parlando di cose inventate, ma di situazioni reali e, in questo caso, gestire questi tipi di programmi portava via troppo tempo alla persona e faceva perdere le staffe al suo partner. Questo è un esempio in cui di più, a volte, è meno.
Perciò è molto importante tener conto del concetto di equilibrio nell’uso dei punti di forza. I nostri studi indicano che a un maggior volume di punti di forza in equilibrio corrispondono livelli maggiori di soddisfazione che prova la persona nei confronti della propria vita. Per questo ti animo a pensare in qualcosa che ti riesce bene, che ti diverte fare, di cui sei consapevole e, soprattutto, che lo metta in atto scegliendo il momento giusto affinché tu possa provocare questi stati.
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PERMA
È il modello di benessere sviluppato da Martin Seligman, il padre della Psicologia Positiva.
Secondo Seligman ci sono 5 componenti presenti nelle persone che affermano di sentirsi felici:
- Positive emotions (Emozioni Positive): aumentare le emozioni positive nel passato, nel presente e nel futuro.
- Engagement (Impegno): si tratta della messa in atto dei punti di forza personali con l’obiettivo di sviluppare un maggior numero di esperienze eccellenti, di flusso di coscienza (“flow”).
- Relationships (Relazioni Positive): dedicare tempo a nutrire le relazioni aumenta la sensazione di appoggio e compagnia che influisce direttamente nella percezione del benessere.
- Meaning (Senso): include il senso della vita e lo sviluppo degli obiettivi che vanno oltre la propria persona. È importante distinguere tra proposito e senso vitale, nell’ottica in cui il proposito si relaziona maggiormente con gli obiettivi e il senso con il luogo e la funzione che occupo nel mondo.
- Accomplishment (Risultato): stabilire mete che ci motivano ad andare avanti. Ovviamente, le cinque componenti non sono né esclusive né esaustive, ovvero si possono perseguire diversi obiettivi nel cammino verso la felicità e ricorrervi a partire da diversi luoghi.
Conoscere queste componenti ti permetterà di decidere a quale di esse vuoi dedicare maggior attenzione e tempo. Ad esempio, se decidi di incrementare le emozioni positive nella tua vita, dovrai dedicare il tuo tempo ad attività che ti infondono queste emozioni piuttosto che altre.
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FLOW
Il Dott. Cskszentmihalyi è l’artefice di questo modello ed è un altro dei fondatori della Psicologia Positiva.
Il contributo maggiore di questo modello è che, nel momento in cui siamo in grado di giocare con i diversi livelli di difficoltà del compito e con le nostre abilità per realizzarlo, possiamo sperimentare questa sensazione di “fluire”, in cui il tempo vola senza che ce ne rendiamo conto, lo spreco di energie è minimo e la motivazione è molto alta.
In questa sezione si mostrano i diversi stati emotivi che possiamo sperimentare aumentando o diminuendo le difficoltà del compito o in funzione del fatto di disporre di più o meno preparazione nelrealizzarlo.
I punti di forza personali sono uno dei modi con cui puoi introdurti nel canale del “flow”, perciò conoscerli è molto importante. Ti permetteranno di organizzare il tuo lavoro, il tuo tempo libero o, addirittura, il tuo modo di comunicare sfruttando a pieno ciò che stai facendo e, raggiungendo, allo stesso tempo, un rendimento eccellente.
Clicca qui per maggiori informazioni sulla Teoria del Flow.
AMPLIAMENTO – COSTRUZIONE
Bárbara Fredrickson è stata la prima ricercatrice a formulare una teoria in cui le emozioni positive hanno una funzione adattiva: quella di ampliare e costruire le nostre abilità di coping.
In cosa si traduce quest’idea? È molto semplice: prima di fare qualcosa di difficile, devi indurti un’emozione positiva, come ad esempio l’ironia o l’allegria, in questo modo affronterai la sfida con maggiori abilità e avrai più probabilità di riuscire in ciò che ti sei proposto.
Ti spiego l’esempio di uno studio effettuato con medici che realizzavano diagnosi della funzionalità epatica. Prima di visitare il paziente, a un gruppo venne dato un sacchetto di caramelle e a un altro no. Riesci ad immaginare quale gruppo fu più preciso nella diagnosi? Il gruppo delle caramelle! 🙂
Possiamo indurre emozioni positive con elementi così semplici come un bagno rilassate, un odore speciale, ascoltare una canzone che ci piace o mangiare un dolcetto. Scegli il senso da esplorare e goditi il momento.
Clicca qui per avere maggiori informazioni su questo modello nel nostro articolo sul Modello di Ampliamento-Construzione
5 Tips sulle caratteristiche più importanti della Psicologia Positiva
- La Psicologia Positiva si centra in quello che hai per migliorare il benessere psicologico.
- La Psicologia Positiva non nega le emozioni negative né ti obbliga a essere felice.
- La Psicologia Positiva si basa sul metodo scientifico.
- Sono state scoperte delle variabili che influiscono sul tuo benessere: punti di forza equilibrati, senso vitale, raggiungimento degli obiettivi, relazioni, emozioni positive, ecc.
- Conoscere i tuoi punti di forza è una chiave per incrementare il benessere.
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